Nei titoli di coda

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L’ultima sigaretta, prima della prossima, e intanto piove e il cielo é bianco. Ho perso le ombre delle cose e tutto mi pare un disegno a matita, anche banale e un po’ infantile. Mi manchi, sempre, e questa solitudine che indosso é l’unica costante della vita che sono rimasta a guardare, senza te. Come un film noioso che non volevi più vedere… e mi hai lasciata ad aspettare di scoprirne la fine. Infondo non é  male ma, a volte, mi distrae la tua assenza e allora mi rintano in un angolo, nascosta al mondo, agli sguardi e alle parole, e mi pare che il tuo ricordo esca persino dalle crepe nei muri… e mi trovi, ripiegata su me stessa. Mi spaventa ogni volta, come un rumore di passi alle spalle. Ma, ti prego, torna seduta accanto a me, per i titoli di coda.

11 thoughts on “Nei titoli di coda

  1. “Mi spaventa ogni volta, come un rumore di passi alle spalle.”
    questo passaggio racchiude il senso -a tratti senza uscita, ma pur sempre con quella piccola luce che attende lenta- di vivere struggendosi passando e andando senza tempo, come un ricordo sottilmente tagliente e spesso a fari spenti.
    Eppure mi piace credere che l’assenza sia anche una forma di presenza che in qualche modo pesa e si fa densa, anche intorno al niente, ma pur sempre capace di provocare una sorta di vivida essenza.
    Una pagina colma d’emozione che sento sulla pelle, come la pioggia al chiaro delle stelle.
    Ciao

    • Certi ricordi sono come pugnali, conficcati talmente in profondità nella carne che se cercassimo di toglierli ne moriremmo. A volte il quotidiano ci distrae, altre volte siamo distratti dalle assenze ingombranti… e quei ricordi sanguinano.
      Grazie per avermi letta.
      Ciao

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